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UN MATRIMONIO DI CONVENIENZA
(GREEN CARD)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 2 marzo 1991
 
di Peter Weir, con Gerard Depardieu, Andie Mc Dowell (Stati Uniti, 1990)
I misfatti di quella lobotomia celebrata in onore della pigrizia dello spettatore cinematografico che ha nome doppiaggio sono noti da tempo. Ma se si pensa che l'interesse commerciale - non alziamoci nemmeno tanto da terra - di GREEN CARD era costituito dalla curiosità di vedere come se la cavava Gerard Depardieu al suo primo film in inglese nel sistema americano, dice tutto sulla bella trovata di doppiarlo in una specie di becero italo-francese da signorina snob.

C'era, malgrado ciò, qualcosa che poteva costituire un filo conduttore nel pasticcio di cui sopra: in una storia di due che si sposano in bianco per risolvere i propri problemi (un permesso di soggiorno per lui che sposa l'americana, un appartamento destinato esclusivamente a coppie per lei, che è la maniqueniggiante Andie Mc Dowell di SEX, LIES AND VIDEOTAPE), che non si sopportano (come in ogni commedia, perlomeno all'inizio...) ma che devono fabbricarsi una vita comune (per ingannare gli inquisitori dello stato civile) la sovrapposizione dei sentimenti ai materialismi, dell'irrazionale alla praticità. Come la finzione (quella dell'aneddoto come quella cinematografica) può imporre il proprio itinerario dalla banalità alla spiritualità.

Ma l'autore del (fin troppo?) fortunatissimo ATTIMO FUGGENTE non è mai stato dotatissimo nella commedia brillante: dove, proprio per il fatto che sin dall'inizio sappiamo perfettamente come finiranno le cose, è la perfezione meccanica (ritmi, dialoghi, sottintesi, colori, musiche) ad importare. Qui tutto è professionale e molliccio (a cominciare da Depardieu, al quale devono aver detto di starsene buono e sembra sbollito): e l'ispirazione al fantastico che aveva reso celebre il regista australiano agli inizi si è ormai persa nell'affarismo hollywoodiano.

Gli eroi di Peter Weir si scontravano con la natura, e dal risultato della lotta dipendeva la loro purezza. Qui, effettivamente, Andie Mc Dowell ha il pollice verde, e predica al vento perché ai bimbi del Bronx distribuiscano degli alberi consolatori: ma non per niente la natura è costretta nella (splendida) serra del loft di Manhattan. E il ricordo della giungla australiana sa ormai di coltivazione di kiwi.


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